22 febbraio 2019

DIOCLEZIANO, L’ULTIMO PERSECUTORE DEI CRISTIANI


 

 
Cesare Gaio Aurelio Valerio Diocleziano Augusto Iovio, imperatore romano più noto esclusivamente come Diocleziano tra il 284 e il 305 d.C. legò la sua parabola a due primati: la tetrarchia, ovvero la divisione territoriale e amministrativa degli immensi domini romani, sempre più ingestibili sulle spalle di un  uomo solo, tra 2 augusti e 2 cesari. Il secondo primato, quello che ci interessa in questa breve ricostruzione, è l’ultima e più grave persecuzione dei Cristiani, supportata per la prima volta da vere e proprie leggi di Stato.
I due temi sono collegati giacché Diocleziano puntava a restituire stabilità all’impero dopo l’anarchia del secolo precedente e, per questo obiettivo, soprattutto la religione - che fin lì non era mai stata un suo preciso interesse -  doveva sostenere il ritorno al tradizionalismo. In questo senso, ormai consolidata la presenza dei cristiani in tutto l’impero, i segnali di allarme e conflitto con il potere dello Stato erano sempre più evidenti: i seguaci del Cristo professavano ad esempio l'astensione dalle pubbliche cariche e dai sacrifici alle divinità, l'uguaglianza anche con i barbari, la contrarietà alla guerra, il rifiuto della divinità dell’imperatore.
Quanto bastava per scatenare con 4 editti, a partire dal 23 febbraio 303, una reazione generalizzata che prevedeva la distruzione dei libri e delle chiese, la confisca dei beni, l’esclusione dalla cittadinanza e dalla vita pubblica, la carcerazione e la morte. Se l’opera di stabilizzazione dell’impero e l'unità religiosa quali elementi di una rifondazione fa di Diocleziano uno dei più grandi imperatori di Roma, non va dimenticato il contestuale paradosso o contrappasso di questa grandezza: dopo di lui la tetrarchia cominciò ad andare in pezzi sotto i colpi di una guerra civile, dal 306, che tra varie fazioni e pretendenti al trono imperiale vide prevalere Costantino I come unico padrone.
L’unità si avviò verso un inesorabile declino con la divisione tra Oriente e Occidente dalla fine del IV secolo. Costantinopoli nuova capitale dell’impero e la religione cristiana sempre più preminente da dopo l’editto di Costantino del 313 sulla libertà religiosa.
Finirono le persecuzioni sui cristiani, iniziarono al contrario quelle sui pagani. Ma questa è un’altra storia…

20 febbraio 2019

MARINETTI E IL FUTURISMO





 
Poeta e scrittore che fondò 90 anni fa il movimento futurista, corrente artistica e culturale d’avanguardia estrema diffusasi nel mondo influenzando ogni disciplina: dalla pittura alla letteratura, dall’architettura alla scultura, dalla musica al cinema.
Trovò terreno fertile nelle profonde trasformazioni economiche, sociali e politiche di inizio ‘900 puntando sulla “velocità” del progresso contro la “polvere” immobile del passato, dei musei, delle biblioteche.
Una tempesta. Un manifesto di idee sull’energia, la ribellione, la lotta, fino all’esaltazione della guerra contro i modelli borghesi ottocenteschi.
Ecco, così, la commistione con la rivoluzione russa e il fascismo. Una contraddizione, ma un destino inevitabile alimentandosi della corsa devastante del cambiamento

19 febbraio 2019

BONIFACIO III E LE ELEZIONI PAPALI



“Regnò” pochi mesi sul trono di Pietro, da febbraio a novembre del 607, ma fece in tempo a segnare due cambiamenti significativi alle elezioni papali:
un decreto che proibì a chiunque di mettersi d’accordo sul successore mentre il Papa era ancora in vita, pena la scomunica; inoltre stabilì che nessun passo doveva essere fatto per organizzare le elezioni fino a tre giorni dopo il funerale del pontefice. Aprì la strada al sovrano assoluto nella Chiesa


17 febbraio 2019

ALCIDE DE GASPERI



In una fase storica in cui la politica illude solo di soddisfare le emozioni popolari sollecitate ad arte, abdicando al sacro dovrebbe della responsabilità e della visione, si rafforza con insistenza la necessità di statisti.
Come non pensare ad Alcide De Gasperi che, umile e sconfitto, mostrò al mondo la sua immensa statura di Padre della Patria avviando la rinascita dell’Italia dall’abisso della guerra e della devastazione morale?
Celeberrimo il discorso ai vincitori nella Conferenza di pace di Parigi, il 10 agosto 1946: “Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”... e il seguito una lezione indimenticabile

16 febbraio 2019

FIDEL CASTRO



60 anni fa divenne primo ministro di Cuba. Figura indubbiamente straordinaria del ‘900 nel panorama della Guerra fredda. Tra profonde idealità e sostanziale dittatura, simboleggiò la resistenza all’imperialismo capitalista statunitense. Scontro ovviamente impossibile senza le sovvenzioni dell’imperialismo socialista sovietico
Ecco l'inevitabile contraddizione. In fondo un giocatore d’azzardo sulla pelle della sua patria, che quando ha dovuto cominciare a camminare davvero sulle proprie gambe è tornata ad essere una piccola isola dei Caraibi senza cronaca


14 febbraio 2019

AL CAPONE E LA STRAGE DI SAN VALENTINO


 
Esattamente 90 anni fa, 14 febbraio 1929, killer di Al Capone massacrarono in stile fucilazione 7 membri di una banda rivale per il controllo di Chicago. Non esattamente una giornata d’amore ma un San Valentino rosso sangue.
 
Cosa c’entra la storia? Per comprendere meglio l’era del proibizionismo americano bisogna imbattersi anche in questi risvolti di cronaca nera che incisero profondamente su relazioni economiche, politiche e sociali